Conosciuta per le sue spiagge incontaminate, per il suo mare cristallino e per i suoi paesaggi da sogno la Sardegna è anche una terra ricca di storia che è riuscita a conservare un ricchissimo patrimonio, rappresentativo di tutte le culture che si sono avvicendate sull’isola. Visitare la Sardegna, quindi, non significa solo concedersi una vacanza all’insegna del sole e del mare ma anche lasciarsi conquistare da un patrimonio storico davvero eccezionale che merita di essere scoperto.
Tra le ricchezze dell’isola, forse poco conosciute, ci sono certamente i castelli: alcuni ancora oggi ben conservati, altri purtroppo in rovina. Costruiti principalmente nel periodo giudicale e signorile, i castelli in Sardegna furono eretti soprattutto per ragioni strategiche e difensive. Tra il secolo XI ed il 1420, infatti, l’equilibrio che sino ad allora era esistito tra i quattro stati sovrani sardi venne meno e si pose pertanto l’esigenza di edificare delle rocche difensive a tutela dei confini statali.
Queste strutture erano quindi adibite a ospitare piccoli gruppi di soldati e raramente erano utilizzate anche come abitazione. In seguito all’unificazione della Sardegna i castelli persero la loro funzione e furono progressivamente abbandonati. Degli 82 castelli che vennero costruiti nel corso del Medioevo, alcuni sono giunti ai giorni nostri pressoché intatti mentre altri sono andati purtroppo distrutti.
Di castelli da visitare in Sardegna ce ne sono comunque molti e regalarsi un tour alla scoperta di queste fortificazioni aiuta certamente a saperne di più sulla storia dell’isola, scoprendo un lato forse poco conosciuto della Sardegna, quello della nascita dei quattro Giudicati di Calaris, Arborea, Torres e Gallura che si trasformarono in dei veri e propri Stati medioevali. Si trattava di forme politiche e sociali particolari e individuali, basate sui concetti di nazione, territorio, vincolo giuridico e sovranità e nei quali il potere, sebbene ereditario, traeva la sua legittimità dall’appoggio e dal consenso delle comunità aristocratiche giudicali. Un giro tra i castelli della Sardegna consentirà, quindi, di scoprire qualcosa in più della Sardegna medioevale ma permetterà anche di visitare diverse zone dell’isola, spostandosi dalla provincia di Cagliari, dove si trova il Castello di Sanluri, a Bosa, che ospita invece il Castello dei Malaspina, passando da Burgos, nella storica regione del Goceano, a Castelsardo, dove sarete colpiti dall’ imponenza del Castello dei Doria.
Situato in Baronia, per la precisione a Posada, il Castello della Fava fu costruito nel XIII secolo dai giudici di Gallura ed è oggi una delle fortezze militari meglio conservate di tutta la Sardegna.
Eretto con funzione difensiva per proteggere il borgo dalle continue incursioni dei pirati saraceni, il Castello della Fava si erge su di un colle, proprio nel cuore del centro abitato. Il nome suggestivo di questa fortezza deriva dalla leggenda che lo avvolge. Si narra, infatti, che intorno al 1300 i turchi assediarono il borgo di Posada costringendo gli abitanti a rifugiarsi presso il castello. Stremati e con poco cibo, gli assediati erano consapevoli di non poter resistere ai turchi e per liberarsi dall’assedio escogitarono un trucco. Fecero così mangiare a un piccione una manciata di fave e prima di liberarlo gli procurarono una ferita; l’uccello cadde nell’accampamento dei turchi i quali, vedendo il piccione con la pancia piena, credettero che il castello potesse ancora contare su molte riserve di cibo e decisero pertanto di rompere l’assedio.
La fortezza è oggi visitabile, gli orari di accesso al Castello della Fava sono dalle 9:00 alle 20:00 e la biglietteria è aperta al pubblico dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 mentre i prezzi variano da 2,50 euro per il ticket intero a 1,50 euro per i visitatori tra i 12 e i 18 anni e per i gruppi oltre le 20 persone. Se sbarcate ad Olbia, raggiungere il Castello della Fava non è affatto complicato in quanto basta imboccare la Strada Statale 131 e in 30 minuti giungerete in questo luogo incantato.
Situato nel suggestivo borgo di Castelsardo, il Castello dei Doria fu costruito molto probabilmente intorno al 1102 dalla omonima famiglia genovese che possedeva proprio in queste zone numerosi possedimenti e aveva quindi interesse a proteggerli rafforzando al contempo il potere della Repubblica Genovese nel Nord della Sardegna. Fortemente influenzata dall’architettura genovese, della struttura originaria del Castello di Casteldoria restano oggi la celebre torre dei Doria, alcuni tratti delle antiche mura difensive e i resti di una cisterna e di una cappella.
All’interno della fortificazione, che fungeva oltre che da avamposto difensivo anche da dimora signorile, è oggi ospitato il Museo dell’Intreccio Mediterraneo (MIM) presso il quale è custodita una ricca collezione di manufatti artigianali realizzati proprio grazie alla tecnica dell’intreccio di fibre vegetali. Il Castello dei Doria è facilmente raggiungibile da Porto Torres, località dalla quale dista appena 32 km.
Costruito intorno al XIII secolo, il Castello di Acquafredda si trova nei pressi del centro di Siliqua in posizione strategica rispetto alla valle del Cixerri e alla zona del Sulcis.
Una prima caratteristica del Castello di Acquafredda è quella di essere stato costruito su un monumento naturale, ovvero il Domo Andesitico di Acquafredda, una struttura naturale derivata dal raffreddamento della lava fuoriuscita da una bocca vulcanica milioni di anni fa. Per quanto concerne l’architettura, la struttura del castello è piuttosto complessa in quanto articolata su tre piani sulla sommità dei quali, a circa 254 metri s.l.m., si trova il cuore del castello ovvero il Mastio centrale, ove anticamente abitava il Castellano. Di fronte si staglia la Torre di Guardia, detta anche dai sardi Torre de s’impicadroxin.
Il più famoso proprietario del Castello di Acquafredda fu il conte Ugolino della Gherardesca, che acquisì la proprietà dell’edificio nel 1257, mentre successivamente il castello passò sotto il controllo prima dell’amministrazione pisana e poi degli Aragonesi. Fu proprio a partire da quegli anni che il castello cadde in uno stato di abbandono per poi essere parzialmente recuperato grazie a cinque interventi di restauro.
Oggi l’edificio è sede non solo di eventi ma anche di numerose iniziative didattiche oltre ad essere visitabile con e senza guida; gli orari del Castello di Acquafredda questo è visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18.
Situato in Provincia di Sassari, nella storica regione del Goceano, il Castello di Burgos in Sardegna si erge su un colle e venne probabilmente costruito intorno al XII secolo per volere del Giudice Gonario I di Torres. Posto a 647 metri s.l.m., il Castello di Burgos, ai piedi del quale si estende l’omonimo paese, occupava in origine un’area piuttosto vasta ed era circondato da una triplice cinta muraria al centro della quale si stagliava una grande torre di forma quadrata.
Sul castello esistono numerose storie, molte delle quali mescolano leggenda e verità; tra queste la triste vicenda della bella Prunisenda, moglie del Giudice Costantino di Torres, o quella di Adelasia de Lacon-Gunale, ultima regina del regno di Torres che, abbandonata dal secondo marito Enzo Hohenstaufen di Svevia, si ritirò proprio in questo castello in volontario esilio. Il Castello di Burgos è visitabile ed è possibile accedervi dal martedì alla domenica dalle ore 9:00 alle ore 12:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:00. Il biglietto intero ha un costo di 3 euro (visita al castello e al Museo dei Castelli di Burgos), di 2,50 euro per la visita al solo castello mentre il ridotto ha un costo di 2,70 euro (castello + museo) e di 2,20 euro (solo castello).
Situato a Sardara, il Castello di Monreale in Sardegna del Sud fu costruito sul confine tra i regni d’Arborea e di Cagliari sebbene non si conosca con precisione l’anno di costruzione. Parte delle linee difensive del giudicato arborense, il Castello di Monreale includeva anche un borgo sottostante oltre a una cinta muraria corredata da ben otto torri.
Fortificazione militare ma non solo, il castello era dotato anche di sale ricevimento, sale da pranzo, camere per ospiti, cisterne e pozzi oltre che di magazzini e caserme, purtroppo andati distrutti. Passato sotto il controllo degli Aragonesi e dei sovrani di Arborea, il complesso fortificato fu prima sotto la gestione dell’amministrazione comunale di Pisa e poi divenne nel 1324 residenza della moglie dell’Infante Alfonso d’Aragona. Il Castello di Monreale a Sardara, del quale restano le mura esterne e gli ambienti del piano terra, è visitabile gratuitamente e per raggiungerlo è sufficiente imboccare la SS131, uscire a Sardara e poi procedere sulla SP4.
Il Castello di Malaspina, conosciuto anche con il nome di Castello di Serravalle, si trova nel comune di Bosa, nella zona centro-occidentale della Sardegna. Costruito agli inizi del XII secolo, questa imponente fortificazione domina dall’alto il borgo medioevale ed è riuscita a conservarsi pressoché intatta sino ai giorni nostri. In origine parte del giudicato di Torres, il castello passò poi sotto il controllo di diversi proprietari che operarono sulla struttura una serie di interventi.
Intorno al 1300 venne realizzata la torre maestra del mastio mentre successivamente furono erette le mura difensive intorno al colle oltre a due torri e a tre chiese una dedicata a San Giovanni mentre le altre due a Sant’Andrea e a Nostra Signora di Regnos Altos. Oltre a essere un luogo di grande importanza storica, il Castello di Bosa è anche un posto pieno di leggende; tra queste la più nota è quella del Marchese di Malaspina che, ossessionato dalla gelosia, fece costruire un passaggio sotterraneo per consentire alla moglie di partecipare alle funzioni religiose senza essere vista da occhi indiscreti.
Il Castello di Sanluri si trova nell’omonimo borgo, nella zona del Medio Campidano a circa 50 km da Cagliari. Costruito probabilmente tra il 1188 e il 1195 per volere del giudice Pietro I di Arborea, il Castello di Sanluri si è ben conservato nel corso dei secoli ed è oggi l’unico castello ancora abitato degli 88 presenti sul territorio sardo.
Divenuto oggi un importante complesso museale, la storia del Castello di Sanluri è segnata da numerosi eventi di rilievo come quando divenne un importante terreno di scontro tra le truppe arborensi e quelle catalane, le quali riuscirono alla fine a prendere il controllo del castello che fu, quindi, abitato per molti anni dalla nobiltà iberica. Di forma quadrata e con mura alte fino a 12 metri corredate da quattro torrette, il Castello di Sanluri subì un importante intervento di restauro agli inizi del Novecento, quando i conti di Villa Santa adibirono anche alcune aree del castello a museo. Nacque, così, un importante polo museale che oggi include il Museo delle Ceroplastiche, presso il quale sono conservate ben 400 sculture e ritratti in ceroplastica, e il Museo Risorgimentale Duca d’Aosta, dove sono invece custoditi numerosi reperti patriottici.
Gli orari di visita del Castello di Sanluri sono dal lunedì alla domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:30 mentre i prezzi vanno dai 6 euro per il biglietto intero ai 3 euro per quello ridotto.
Questo breve “viaggio” tra i castelli medioevali della Sardegna mostra già come questa magica isola sia una destinazione perfetta per ogni tipologia di vacanza. Natura, cultura, divertimento, tradizione e storia si fondono alla perfezione garantendo ai visitatori un’esperienza di viaggio davvero unica. Quindi se state pianificando una vacanza in Sardegna, non perdete l’occasione di visitare i castelli così da scoprirne un lato forse meno noto ma non per questo meno affascinante. Il primo consiglio è di pianificare un itinerario dei castelli e borghi medievali che si desidera visitare, definendo le tappe e informandosi con cura sia sui giorni che sugli orari di apertura. Una volta definito il proprio tour, si suggerisce di raggiungere la Sardegna in traghetto; viaggiando con i traghetti MOBY e Tirrenia potete sbarcare a Olbia, Porto Torres, Arbatax e Cagliari e portare con voi la vostra auto così da spostarvi con comodità tra le zone più belle della Sardegna, una volta giunti a destinazione. Viaggiare in auto permette inoltre di decidere liberamente i tempi di sosta in una determinata località, avendo in questo modo l’opportunità di scoprire tutte le bellezze del luogo e alternare alla visita ai castelli anche una rilassante sosta sulla spiaggia.
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